A.A. A. professore cercasi? No, A come Alfredo Montanari e Alberto Artioli I due docenti del Chierici, che salutano la scuola per la quiescenza


Un grande caloroso abbraccio di  grazie a loro colonne portanti della scuola


E’ arrivato il tempo della pensione. Come ogni anno il liceo Chierici ‘perde’ colonne  portanti, Alfredo Montanari e Alberto Artioli, della scuola che, solitamente e fortunatamente, vengono sostituite da altrettante strutture valide anche se giovani. Ma quest’anno, come sempre, è diverso dagli altri. Sia perché e il primo collegio docenti in presenza per il Chierici dopo il Covid, sia perché i due futuri pensionati, l’anno scolastico termina il 31 agosto e, loro sono fra coloro che i Chierici lo hanno frequentato, amato, formato, accompagnato nel passaggio all’attuale veste liceale e continuamente perfezionato, nella formazione, nell’innovazione e nel perfezionamento dei rispettivi indirizzi.  Si tratta di Alfredo Montanari e Alberto Artioli, l’uno  pressoché professore “emerito” di arte dell’oreficeria e del metallo, il secondo valente architetto, sportivo, amate dei viaggi, il quale ha fatto sì che dal suo arrivo il Chierici abbia veleggiato verso mete ambiziose sempre più altee importanti, insperate. Il posto di Montanari verrà coopero dal professor Antonio Stincheddu e quello di Artioli, da una sua ex alunna Morena Bortolani. Tutto ciò, già annunciato, si è appreso nell’ultimo collegio dei docenti, in viale Timavo a Palazzo Baroni. 

ALFREDO MONTANARI, ha iniziato la sua carriera al "Chierici", dopo avervi studiato, nell’ 1981-82. Proverbiale per il suo piacere per il buon cibo e l’avversione per l’informatica, dopo il pensionamento vorrebbe dedicarsi alla pittura, nonché ad approfondire alcune sue curiosità sul mondo dell'arte: in particolare scoprire perché Michelangelo ha raffigurato Mosé con le corna nella nota scultura che si trova in S. Pietro in Vincoli a Roma. La collega Isabella Bigliardi lo ringrazia, per i trent'anni di collaborazione fra loro e, dopo aver ricordato scherzosamente la sua idiosincrasia per le tecnologie moderne, sottolinea il suo profondo amore per l'arte, la scuola e gli studenti.

ALBERTO ARTIOLI, ha svolto il primo incarico nell’allora Istituto statale d'arte "Chierici", a tempo determinato, nel 1989-90; poco dopo ha conseguito l'abilitazione all’insegnamento, quindi, nel 1991 ha assunto l'incarico di ruolo all’istituto statale d'arte "Venturi" di Modena, poi nel 2009 si è trasferito in via definitiva al "Chierici". Il suo futuro? Viaggiare, anche più di quanto fatto finora; coltivare la passione per la pittura e la scultura, nonché per la fotografia (in particolare di paesaggio e ritrattistica); continuare la sua attività nello studio di architettura, infine, proseguire ancora per qualche tempo l'insegnamento di Geometria descrittiva nell’Istituto d'Arte Applicata e Design (IAAD) di Bologna. La collega, Ilenia Vivino, lo ha ricordato come un esempio di semplicità, modestia e generosità collaborativa, unitamente alla sua bravura nel lavoro di squadra. Morena Bertolani, che lo ha conosciuto come commissario al proprio esame di maturità, lo descrive come colonna portante della scuola, e auspica di avvalersi ancora del suo supporto nel gruppo di lavoro per mostre e concorsi.

Indimenticabile  sarà la bonomia ed il passo tranquillo e fermo di Montanari e l’energia con una vena di allegria di Artioli

A loro da tutta la scuola ha inviato un grande abbraccio di standing in ovation ricolmo di affetto  e di ringraziamenti

MgBo con D. Villa